Biografia di Carlo Ramous
Carlo Ramous nasce a Milano nel 1926; frequenta il Liceo
Artistico presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna, per poi continuare gli
studi presso l'Accademia di Brera con Marino Marini e Giacomo Manzù.
All’Accademia di Brera, nel 1946 espone la sua prima opera di ispirazione
antropomorfa liberamente ispirata a Boccioni, Fontana e Melotti.
Presto si impone sulla scena della scultura astratta italiana. Nelle sue opere
la tensione dinamica e la presenza plastica convivono; la spazialità geometrica
è parzialmente esaltata e contraddetta da un sapiente gioco di equilibri in
grado di sfidare la pesantezza e la rigidità dei materiali utilizzati, quali il
legno e il metallo.
Allestimenti personali vengono organizzati in tutto il mondo nei più importanti
musei e gallerie. Tra tutti i luoghi si citano Milano - Galleria Il Milione
(1956), Ginevra - Galleria Jolas (1971), Milano - Piazzetta Reale (1974), La
Spezia - Mostra antologica presso il Centro Allende (1977), Gubbio -
Antologica. Vent'anni di scultura (1987). Sue opere figurano inoltre in mostre
personali e grandi rassegne internazionali: Biennale di Venezia nel 1958, 1962,
1972; Biennale di San Paolo del Brasile del 1961; Quadriennale di Roma nel
1955, 1959, 1973; Triennale di Milano nel 1954, 1960, 1964; Biennale
Internazionale di Anversa nel 1965 e nel 1973; e altre importanti rassegne note
a livello internazionale da Parigi a Tokio, da Roma a Londra, da Oslo a Milano,
da New York da Anversa, da Alessandria d’Egitto a Teheran, da Città del Messico
a Budapest, all’Aquila, a Zurigo, a Colonia , a Norimberga, da Berlino a
Sidney, all’Aia, a Copenhagen, a Lisbona, a Dusseldorf a Los Angeles, a Lagos,
ecc..
Tra i musei che possiedono le sue opere, vanno ricordati: Museo d'Arte Moderna
Villa Giulia di Roma, Museo Cà Pesaro d'Arte Moderna di Venezia: Galleria
d'Arte Moderna di Milano, Colgate Museum di New York, Middelheim Museum di
Anversa, Museo Forma Viva di Portoroz, solo per citarne alcuni.
Del suo lavoro si è occupata la critica più attenta, Trier, Dorfles, Russoli,
Gassiot-Talabot, Valsecchi, Elgar, Ashbery, Ballo, Leveque, Carandente, Alvard,
De Micheli, Welcher, Crispolti, Coulan, Natali, Gualdoni, Bettolini, sono solo
alcuni.
Oltre alle innumerevoli esposizioni collettive e di gruppo, ha eseguito
numerosi grandi lavori per l’architettura, tra questi: la chiesa di Santa
Marcellina a Milano; la chiesa di Don bosco a Milano; l’Imprimerie Cino del
duca a Blois (Francia); la scultura posta di fronte alla scuola di Viale Marche
a Milano; e numerose sculture per le scuole in Italia e negli ospedali di
Pordenone e Como.
Le sue opere diventano progressivamente più aeree, ideogrammi o segni in tre
dimensioni che trovano la loro giusta collocazione in contesti urbani. “L'ambiente
è importante, e solo in funzione di esso l'artista assume la propria identità.”
(Alessandro G. Amoroso). Fra le sculture che hanno lasciato una traccia
indelebile nella sua città natale si ricordano “Finestra nel cielo” (1968) in
piazza Miani, “Gesto per la Libertà” (1972) in piazza della Conciliazione, e il
“Monumento ai Caduti dell’ Isola” (1972) in piazzale Segrino, oltre alla
monumentale “Ad Astra” (1992), un complesso di acciaio inossidabile alto quasi
12 metri, del peso di 7 tonnellate installato nel Chou Park a Chiba City,
Giappone.
Negli anni Ottanta Ramous elabora la sua ricerca continua in numerose serie di
bozzetti, realizzati in lamierino di zinco, veri studi per grandi
realizzazioni.
Sono piccoli elementi strutturati, dove la forma plastica si dissolve nel suo
negativo spaziale e fantastico, per una nuova oscillazione dell’immagine
complessiva. Muore a Milano, nel 2003.
Dal 2 novembre 2006 è inserito tra i benemeriti al famedio presso il Cimitero
Monumentale di Milano.